Quando Alessandro Magno si accingeva a conquistare il mondo trovò le porte del Gan Eden. Implorò di entrare, ma non gli venne concesso.
Chiese allora che gli venisse data almeno una frazione di Gan Eden.
Di colpo un occhio cadde dal cielo e si fermò ai suoi piedi.
Nessuno dei suoi consulenti fu in grado di spiegare lo strano evento.Alessandro chiese spiegazioni ai saggi ebrei i quali gli fecero portare una bilancia, un chicco di grano e un sacco di monete d’oro.
Misero l’occhio su un piatto della bilancia e il chicco di grano sull’altro e risultò che il chicco di grano era più pesante.
Sostituirono il chicco di grano con il sacco di monete d’oro e questa volta l’occhio risultò più pesante.
E anche se aggiungevano un altro sacco e un altro sacco ancora, l’occhio rimaneva sempre più pesante.Incapace di comprendere, Alessandro chiese spiegazione. E i saggi spiegarono: “Il Gan Eden cercava di dirti qualcosa”.
Se gli occhi desiderano sempre di più, non saranno mai soddisfatti, neanche se ricevessero tutto l’oro del mondo e ancora di più.
Alessandro, tu non sarai mai soddisfatto con le tue conquiste. Il Gan Eden è riservato per coloro che sono felici con quello che hanno.
(TAMID 32a)